Per certi versi, la soluzione può essere la stessa adottata prima dei grandi caldi, poiché anche in questo caso l’elemento potassio si rivela essere elemento preziosissimo per superare al meglio le insidie termiche e idriche. Ma attenzione: a differenza della fase estiva, non possiamo dimenticare di garantire l’accumulo di riserve nutritive alle radici per permettere un pronto risveglio primaverile; un corretto apporto di azoto, inoltre, aiuterà le giovani piantine (nate dalla rigenerazione tardo estiva) a raggiungere una giusta maturazione pre-invernale.
Il concetto di “corretto apporto d’azoto” dovrebbe seguire il lento abbassamento delle temperature e del numero di ore luminose utili alla fotosintesi, nell’avvicinarsi ai mesi di dicembre e gennaio; da qui la possibilità di utilizzare uno schema nutritivo che potremmo riproporre, per motivazioni opposte, alla ripresa vegetativa.